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Giovedì Santo – Cena del Signore

    Ci auguriamo che questa Pasqua ci riporti l’abitudine di vivere ogni momento del Triduo Pasquale in presenza e non a un momento da poter vedere in televisione come se stessimo guardano un film in cui già sappiamo come andrà a finire.
    Il Triduo inizia con la messa in Coena Domini (Cena del Signore) del giovedì santo a sera, con al suo interno due gesti, semplici, ma ricchi di significato.
    Prima però facciamo un passo indietro e volgiamo lo sguardo nel capire cosa accada la mattina nella nostra Diocesi. Il Vescovo e tutti i sacerdoti della Diocesi si riuniscono per la Santa Messa Crismale, nella quale vengono benedetti tre olii sacri utilizzati nelle chiese per alcuni sacramenti.
    Il Sacro Crisma, che viene usato per l’unzione dopo il Battesimo e per la Cresima;
    l’ Olio dei catecumeni, usato per l’unzione pre – battesimale;
    l’ Olio degli infermi, che può venire chiesto dagli ammalati per chiedere al Signore di rinforzare la fede durante la malattia e anche per implorare la guarigione.
    La messa in Coena Domini ci sottolinea il gesto di Gesù che lavò i piedi ai discepoli, gesto da servitore, per insegnare a tutti che dobbiamo servire il prossimo come ha fatto Lui. Dopo questo gesto, compie quello di istituire il sacramento dell’Eucarestia e di conseguenza il sacramento dell’Ordine sacerdotale, attraverso il quale i sacerdoti ci danno la possibilità di rivivere quel momento durante le celebrazioni Eucaristiche nel momento della Consacrazione.
    Al termine di questa messa, Gesù non sarà più nel tabernacolo, ma sarà deposto nell’altare della Reposizione e non nel sepolcro, perché inizierà la sua tribolazione che lo porterà a dare la vita per noi. Le campane non verranno più suonate fino alla notte di pasqua e tutti gli altari saranno completamente spogli e privi di croci.