Con l’inizio di giugno, la chiesa dei Santi Pio e Antonio di Anzio, chiesa madre della città, dà il via ai festeggiamenti liturgici e civili in onore di Sant’Antonio di Padova, suo contitolare e patrono della città.
Sabato 01 giugno 2024, come ormai tradizione da alcuni anni,è stata celebrata una Messa dedicata a tutti coloro che sono nella prova fisica e morale, con una particolare attenzione per gli ammalati della città, per poter pregare con e per loro.
La celebrazione è stata presieduta dal cappellano dell’Ospedale Riuniti Anzio – Nettuno Don Michael, il quale, nel corso dell’omelia, ha raccontato un fatto accadutogli quando, più di 35 anni fà e ancora studente, si recava all’Università. In una piazza, lungo il percorso che faceva tutti i giorni, vedeva sempre una signora su una sedia a rotelle, con un grande cartello su cui c’era scritto: “Sono povera, ricca e malata ma sono felice”. Inoltre l’assenza di qualsiasi contenitore dove poter mettere eventuali offerte rendeva evidente che la signora non fosse lì per chiedere l’elemosina.
Dopo alcune settimane il giovane Don Michael si fece coraggio, si fermò per chiedere alla signora il perché di quella costante, silenziosa e prolungata presenza nella piazza e si sentì dare una risposta sorprendente e altrettanto meravigliosa: “Non sono senza fissa dimora, sono povera, molto malata ma, al tempo stesso sono ricca dello spirito che la mia malattia mi ha trasmesso”. Era lì, silenziosa, tutti i giorni, per provare a trasmettere un pò del suo spirito e coraggio ad altre persone che fossero in situazioni di dolore e sofferenza simili alla sua. Era un “Buon Samaritano” al contrario: cercava di donare ad altre persone sofferenti il sollievo che la vicinanza di Dio aveva donato a lei. Don Michael ha poi concluso l’omelia invitando tutti i presenti ad essere i Buoni Samaritani per altre persone e/o familiari che vivono silenziosamente dolori e contrarietà.
Nel corso della celebrazione, ha poi fatto un segno di croce con l’Olio degli Infermi sulle mani e sulla fronte di tutti gli ammalati. Questo rito, che abitualmente pensiamo venga fatto solo in punto di morte, è teso ad aiutare il malato a vivere con fede e speranza la sua infermità ed a superare la sua malattia con coraggio, in comunione con il mistero della Passione di Gesù.
Questa celebrazione è stata volutamente inserita nell’ambito del mese antoniano per far sentire la vicinanza e l’appartenenza alla comunità a tutte quelle persone che sono nella prova ed alcune anche nella solitudine.
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